LE PERCUSSIONI

I TIMPANI: L’origine del timpano va ricercata nella coppia di tamburi a paiolo usati nella musica militare e cerimoniale dell’ Islam sin dal Medioevo, che nella versione da parata, di dimensioni vicine a quelle del timpano moderno, erano fissati ai fianchi di cavalli montati dal suonatore. Il timpano è formato da un bacino semisferico in rame sul quale è stata tesa una membrana in pelle o di materiale sintetico. La tensione della membrana, e quindi l’altezza del suono, può essere variata con un sistema di tiranti oggi generalmente azionato da un pedale: può così intonare anche i suoni cromatici. Viene percosso da una bacchetta con estremità sferica di legno, feltro, sughero, cuoio, spugna a seconda del colore timbrico che si vuole produrre. Fece la sua comparsa ai primi del Seicento e già nel Settecento fu sfruttato in tutta la sua capacità espressiva. Poiché è in grado di produrre solo un suono alla volta, in orchestra viene generalmente usato in coppia.

 LA GRANCASSA: La grancassa è uno strumento a percussione avente corpo cilindrico di grandi dimensioni e con entrambe le facce rivestite di pelle tesa o membrana.

In genere è suonata con una sola mazza e dà un suono rimbombante, profondo e assai grave.

Per avere maggiori effetti di tremolo si usano due mazze da timpani oppure una sola mazza a due teste.

IL TAMBURO: Il tamburo militare ha un forma cilindrica ed entrambe le basi della cassa di risonanza coperte da una membrana, ma solo quella superiore viene percossa; quella inferiore ha, tese su di essa, almeno due corde di minugia o di metallo: vibrando “per simpatia” con la membrana superiore, essa batte su queste corde e contribuisce così a dare allo strumento il suo timbro secco e rullante: in pratica se le corde sono tese sulla pelle inferiore conferiscono allo strumento una sonorità chiara e mordente, che muta in un timbro più cupo se le corde sono allentate.

I PIATTI: I piatti sono dischi di ottone (bronzo)  usati in coppia e tenuti ciascuno con una mano, si suonano percotendoli l’uno contro l’altro. Noti in Europa sin dalla fine del Medioevo, furono introdotti nelle orchestre operistiche nel sec. XVIII per ottenere effetti particolari. Da Berlioz in poi sono entrati nel normale strumentario della percussione dell’orchestra sinfonica. I piatti possono inoltre essere suonati singolarmente, sospesi, e fatti vibrare con vari tipi di bacchetta; possono essere percossi da bacchette oppure sfregati con una spazzola metallica.

 IL GLOCKENSPIEL: Il termine glockenspiel significa “gioco di campane” ed indica uno strumento composto da una serie di lamine di metallo intonate in scala diatonica o cromatica, disposte come la tastiera di un pianoforte, che vengono percosse da mazzuole di legno. Produce un suono argentino, limpido e assai acuto.

L' XILOFONO: L’ Xilofono è costituito da sbarrette di legno di varia misura, e dunque diversamente intonati, disposte orizzontalmente come i tasti di un pianoforte: al di sotto di esse un tubo aperto fa da cassa di risonanza. Lo si suona con due bacchette di legno duro o di plastica: ha un timbro secco e netto e un’estensione di circa tre ottave. E’ di origine asiatica e fu introdotto in Europa all’inizio del sec. XVI, ed è molto diffuso anche in Africa. In Europa fino al sec. XIX fu uno strumento di musicanti di strada. Un celebre virtuoso, l’ebreo-polacco Guzikow migliorò la sonorità conquistando l’ammirazione di Mendelssohn, Liszt e Chopin.

 IL VIBRAFONO: Il vibrafono è uguale allo xilofono, ma ha le sbarre in lega di alluminio e nel tubo di risonanza possiede un’ elica che, azionata da un motorino, aiuta a prolungare la vibrazione ed a rendere il timbro più impalpabile ed irreale.

Si diffuse negli Stati Uniti verso il 1920 e venne presto impiegato nella musica jazz.

Oggi è usato anche nel genere leggero e trova impiego nella musica colta contemporanea.

LA MARIMBA: La marimba è uno strumento idiofono a percussione derivato dallo xilofono africano (balafon), importato dagli schiavi in America, ora diffuso soprattutto in America centrale (Messico, Guatemala). E’ formato da numerose tavolette di legno di misura decrescente disposte orizzontalmente su una struttura di sostegno in modo da presentare, nei modelli più grandi, due file giustapposte, di cui fornisce gli accidenti. Al di sotto delle tavolette sono sospesi numerosi risuonatori in legno scavato e sagomato. La marimba è spesso suonata contemporaneamente da più persone che, impugnando anche due mazzuoli per mano, eseguono parti distinte di una musica.

I CONGAS: I congas sono tamburi di origine africana usati specialmente nel Brasile e nelle Antille ed in generale nella musica afro-cubana. Sono tamburi alti e stretti con la testa singola derivati dal makuta congolese. In origine si ricavavano da un tronco svuotato con una pelle bovina cucita o legata sopra ed erano utilizzati nelle cerimonie religiose. Attualmente sono costruiti in fibra di vetro o legno e la pelle, che può essere anche di capra o meglio ancora di cammello, è messa in tensione con delle viti. Normalmente si utilizzano da due a quattro e si suonano con le dita ed i palmi della mano. Assumono una denominazione diversa a seconda del diametro, dal più piccolo al più grande sono: nino (25 cm), quinto (28 cm), conga, seguidor o tres golpes (30 cm) e tumbadora o salidor (33 cm). Il suonatore di congas si chiama conguero.

 IL TRIANGOLO: Il triangolo è una sbarretta di acciaio a sezione circolare, piegata a forma di triangolo equilatero aperto da un lato, fissata ad un telaio oppure tenuta sospesa con una mano, viene percossa tramite un asticciola pure di metallo.

Ha un timbro argentino e penetrante al punto da essere avvertito anche in un “fortissimo” di tutta l’orchestra. Il suo impiego è molto antico. In orchestra fu introdotto solo nel sec. XVIII, inizialmente in connessione con la “musica turca” o con lo stile militaresco.

IL TAMBURELLO: Il tamburello o tamburo basco ha dimensioni variabili ed è composto da una sola faccia ricoperta da una membrana; inoltre attorno all’armatura circolare ha attaccati vari sonagli metallici che arricchiscono la sonorità dello strumento. Si adopera percotendo la pelle con il dorso delle dita, o agitandolo rapidamente, o strofinando la pelle con le dita per la lunghezza del diametro. Di origine antichissima, era legato a culti lunari e ritenuto strumento essenzialmente femminile. E’ oggi diffuso in tutto il Mediterraneo meridionale: in Italia è presente maggiormente nelle regioni del centro-sud.

LE CAMPANE: Le campane sono a forma tubolare in modo da occupare uno spazio minore di quello che richiederebbero le vere e proprie campane.

Di varia lunghezza (più sono corte più il loro suono è acuto), vengono sospese verticalmente ad un telaio e percosse da un mazzuolo di legno.

In orchestra, molto spesso, sono montate sul telaio solo quelle campane il cui suono è richiesto per l’esecuzione del brano in programma.

IL TAM TAM (GONG): Il Tam Tam è un grande disco di bronzo a forma circolare e concava: tenuto sospeso ad un’intelaiatura viene percosso da una mazza di vario tipo e produce vibrazioni profonde e lunghe ed ha una sonorità molto prolungata.

Può creare momenti di cupa tensione oppure improvvisi scoppi di energia.

Il Gong differisce dal Tam Tam solo per il maggiore spessore della lastra. Il gong è parte essenziale dei complessi indonesiani.

LE NACCHERE: Le nacchere sono dette anche “castagnette” in riferimento al legno di castagno di cui sono fatte. Si tratta di due pezzi a forma di conchiglia che vengono percossi l’uno contro l’altro. Strumento di origine assai antica, è divenuto tipico nel mondo musicale spagnolo. Possono essere a bastone, a scorrimento, o vascolari, quando presentano una piccola cavità nelle superfici che battono. Le castagnette in uso nei paesi di lingua spagnola e nell’Italia Meridionale sono di tipo vascolare, a forma di mandorla, e sono unite in coppia da un cordoncino.

LE MARACAS: Le Maracas sono uno strumento popolare sudamericano diffusosi in tempi recenti in tutto il mondo e specialmente impiegato nella musica leggera.

Sono delle sfere cave di legno (in origine erano delle zucche svuotate) contenente grani duri, sassolini o sabbia.

Si suonano agitandole aritmicamente.

IL WOODBLOCK: Il woodblock (tradotto blocco di legno) è uno strumento idiofono a percussione consistente in un blocco di legno cavo variamente sagomato che, battuto con bacchette pure di legno, produce un suono secco e penetrante.

Ha dimensioni varie e ne esistono due tipi: un modello cinese ( a forma di scatola rettangolare, recante nella parte anteriore una fenditura longitudinale) e un modello americano (formato da due cilindri scavati da una parte e uniti dalla parte chiusa, tagliati anche essi da una fenditura in sezione longitudinale).

I WIND-CHIMES: Serie di piccole campane tubolari, disposte verticalmente in ordine di grandezza su un cavalletto e intonate cromaticamente.

Si suonano con un’ astina di metallo che viene fatta scorrere tra esse.

LA BATTERIA: La batteria è un complesso di strumenti a percussione nato e affermatosi con la musica jazz e poi leggera per consentire ad un unico suonatore di utilizzare il più vasto numero di tamburi, cimbali e altre percussioni.

Gli strumenti fondamentali della batteria sono la grancassa, percossa da un battente a pedale, un tamburo rullante, un tom tom, piatti sospesi e due piccoli piatti contrapposti e manovrati da un pedale che ne provoca la percussione reciproca (definiti Hi-hat  o charleston).